Anja Dreschke
è etnologa, regista e curatrice. I suoi interessi di ricerca e le sue pubblicazioni si collocano nell’ambito dell’antropologia audiovisiva e dell’etnologia dei media, con particolare attenzione alla teoria e alla pratica dei media audiovisivi nel punto in cui etnografia sperimentale, cinema d’essai e ricerca artistica si incontrano. Attualmente è ricercatrice associata all’Istituto di studi media e cultura dell’Università Heinrich Heine di Düsseldorf.
Nell’ambito della sua tesi di laurea, in cui unisce concettualmente testo, fotografia e video, ha prodotto il documentario etnografico DIE STÄMME VON KÖLN (2011), presentato in numerosi festival cinematografici internazionali e trasmesso in televisione. Ha svolto ricerche sulle pratiche media di Reenactment(transcript 2016, et al.)) e su pratiche estatiche e di mediumismo nel progetto di ricerca della DFG Trance Medien und Neue Medien(2009-2017) all’Università di Siegen. In questo contesto ha creato l’istallazione video Trance Media(2012, con Martin Zillinger) sui culti di trance marocchini, esposta anche alla mostraAnimismus alla Casa delle Culture del Mondo a Berlino, e ha pubblicato il volume Trance Mediums and New Media. Spirit Possession in the Age of Technical Reproduction (Fordham 2015, con Heike Behrend e Martin Zillinger).
Come curatrice lavora nel campo dell’etnologia, del cinema e dell’arte per festival, musei e altre istituzioni culturali. Recentemente ha realizzato le esposizioni Michael Oppitz. Bewegliche Myhenal KOLUMBA – Museo d'arte dell'Arcidiocesi di Colonia (2018, con Barbara von Flüe) e I See, So I See So. Messages from Harry Smithalla Temporary Gallery di Colonia (2015, con Regina Barunke).
Michaela Schäuble
è professoressa di antropologia sociale con particolare attenzione all'antropologia dei media presso l’Università di Berna. Inoltre, dirige la Graduate School of the Arts (GSA), dove artisti*e e scienziati*e combinano teoria e pratica nella ricerca di base e applicata.
Si occupa di trance e la messa in scena in film documentari e ha condotto diverse ricerche etnografiche sui culti religiosi estatici e sulla venerazione dei santi nella regione euromediterranea. Nella sua monografia Narrating Victimhood: Gender, Religion, and the Making of Place in Post-War Croatia(Berghahn 2014/2017) analizza l'interazione tra nazionalismo, ricordo della violenza e culto mariano nella Croazia del dopoguerra. Numerose altre pubblicazioni su approcci etnografici e pratiche mediatiche non testuali (ad esempio https://journals.openedition.org/anthrovision/2322).
Soggiorni di ricerca e fellowship alla Yale University (USA), Harvard University (USA), Institute of Advanced Study in Bologna e Casa di Goethe in Rom (Italien), come anche all’ University College London (UK).
Michaela è anche una documentarista di formazione e cura regolarmente programmi per festival e mostre cinematografiche. I suoi film Gesichter des Alters(2009, 36’/66’, Co-Regie Martin Gruber), Mutterstücke(2006, 58’, Co-Regie: Johanna Straub, Sandra Kulbach, Nan Mellinger) e Usch im Busch (2002, 31’) sono stati presentati a festival internazionali (Duisburger Filmwoche, Hot Docs Toronoto, Viscult Festival Joensuu, Worldfilm Festival Tartu u.v.m.) e in diversi musei (Grassi Museum Leipzig, Schwules Museum Berlin) dove hanno ricevuto diversi premi.